La Festa patronale “Maria SS. del Soccorso” affonda le sue radici in una tradizione secolare che è stata tramandata in maniera puntuale fino ai nostri giorni.
L’evento celebra la solennità liturgica della Madonna del Soccorso, patrona principale della città e della diocesi. Alla Vergine sono associati nei festeggiamenti, ricadenti la terza domenica di maggio, i santi Severino abate e Severo vescovo, altrettanto patroni principali, le cui statue affiancano quella della Madonna. Il culto della Madonna del Soccorso è legato agli Agostiniani, che a San Severo ebbero un monastero (con annessa chiesa di sant’Agostino) attestato dal 1319. Tornati in città nel 1514, dopo un periodo di allontanamento, i monaci vi promossero il culto della Madonna nera, sbocciato a Palermo nel 1306 per l’apparizione miracolosa della Vergine al monaco Nicola Bruno (o La Bruna): secondo la tradizione, la statua sanseverese della Madonna del Soccorso – resa barocca nel 1760 dall’artista Nicola Antonio Brudaglio di Andria – sarebbe giunta dalla Sicilia nel 1564. Quando il monastero agostiniano venne definitivamente soppresso (1652), la devozione alla Madonna fu tenuta viva dai massari di campo (i possidenti), che dopo il 1679 si riunirono in confraternita, canonicamente eretta nel 1704 ed elevata ad arciconfraternita nel 1870.
Per tradizione la Festività Patronale si celebra ogni anno in due momenti diversi: il sabato della festa si svolge il pontificale, presieduto dal vescovo, storicamente celebrato in Cattedrale. La solenne processione domenicale, la cui uscita è fissata tradizionalmente alle ore 10.00, vede sfilare a spalla i simulacri degli Arcangeli, provenienti dal Santuario della Madonna nera, dei Santi San Severo e Severino e della Vergine del Soccorso, seguita dal sontuoso baldacchino (simbolo della regalità di Maria). Il lunedì mattina alle 10.30 parte la processione di rientro con i simulacri della Madonna, San Severo e San Severino, lungo un itinerario più lungo che prevede la storica sosta presso l’ospedale “Teresa Masselli Mascia” e che ricondurrà tutti i simulacri alle rispettive chiese. Il martedì presso il Santuario della Vergine si celebra la “Giornata del Ringraziamento”, istituita anticamente per ringraziare la Madonna per la protezione dei campi durante l’inverno appena trascorso e per propiziare l’imminente raccolta del grano.
I prospetti delle strade percorse dai Santi simulacri vengono adornati con nastri di colore bianco e celeste. Le vie vengono illuminate da artistiche luminarie la cui accensione, per tradizione avviene il sabato della festa. Alla cerimonia partecipano le autorità locali civili, militari ed ecclesiastiche.
Sempre nel solco della tradizione, il passaggio dei sacri cortei è scandito dalle batterie pirotecniche incendiate negli oltre venti rioni di cui è composta la città.
Le cosiddette “batterie” rappresentano un fenomeno di devozione e al tempo stesso di folklore locale, unico nel suo genere, tanto da meritare gli onori delle cronache popolari televisiva e giornalistica nazionali, nonché strumento di richiamo di turisti provenienti da tutta Europa, incuriositi ed al tempo stesso affascinati da questa pirotecnia povera ma proprio per questo motivo più vicina ai sentimenti ed ai gusti della gente semplice.
Sulla scia di quanto tramandato nei secoli scorsi, la festa patronale è da sempre celebrata con importanti eventi culturali e musicali in quanto l’intera cittadinanza si aspetta, per questa importante occasione, un programma di festeggiamenti all’altezza della tradizione.
I festeggiamenti in onore della Santa Patrona rappresentano per tutta la popolazione un evento unico ed esclusivo, particolarmente sentito dai fedeli e dai cittadini ed in genere di tutto il territorio dell’Alto Tavoliere, sia dal punto di vista religioso che culturale.